Il punto di vista della GenZ sulla politica

Il punto di vista della GenZ sulla politica

di Paolo Di Falco

A due passi dall’Italia “i confini della disumanità”

Paolo Di Falco

3 febbraio 2021

A due passi dall'Italia “i confini della disumanità”

A soli 1000 km da noi persone vittime della rotta balcanica e del silenzio dell’Europa che finge di non vedere cosa accade ai suoi confini.

Negli ultimi giorni nei giornali, nei vari tg sarà capitato a tutti di vedere le immagini dei vari rifugiati che si trovano nel centro per i migranti di Lipa, in Bosnia-Erzegovina. Il campo è stato distrutto a causa di un incendio il 23 dicembre e ospitava più di 1000 persone che adesso, dopo varie proteste e richieste dell’Unione Europea, vivono in una tendopoli (ben lontana dagli standard igienici) dove almeno possono trovare un parziale rifugio dal freddo inverno.

Nonostante questo pensate un po’ che l’acqua è limitata, i servizi igienici sono del tutto inadeguati e con gli ospiti, fra i quali tanti minori, privi di calzature e indumenti adeguati ad affrontare il gelo. Come si può ben vedere le condizioni di quest’ultime sono a dir poco davvero disumane: persone vittime della rotta balcanica e del silenzio dell’Europa che finge di non vedere cosa accade ai suoi confini.

Perché dovrebbe importarci?

Il centro per i migranti di Lipa, quello che versa in condizioni peggiori ma purtroppo non unica eccezione, si trova a poco più di 1000 km dall’Italia. Pensate inoltre che l’Unione Europea, a inizio gennaio, ha stanziato ben 3,5 milioni di euro di aiuti umanitari che quasi sicuramente non verranno utilizzati. Lo scopo era quello di fornire ai rifugiati e ai migranti indumenti invernali, coperte, cibo, assistenza sanitaria, servizi di salute mentale e supporto psicosociale.

Del vecchio campo oggi restano gli scheletri di ferro dei letti bruciati che sbucano tra la neve. A dire il vero inoltre neanche le condizioni precedenti erano adeguate: nato in origine per essere un campo provvisorio, quello di Lipa è stato trasformato da poco in un campo ufficiale. Alla decisione però non hanno avuto seguito i lavori di adattamento delle strutture del campo per far sì che fosse garantita l’acqua, l’elettricità, il riscaldamento in quanto il Cantone di Una Sana e la municipalità di Bihač (a soli 30 km) si sono opposte anche a questa decisione arrivata da Sarajevo, dichiarando che non accetteranno più sul proprio territorio campi per rifugiati vicini alle zone urbane.

Senza alcuna esagerazione possiamo certamente dire che l’umanità si è fermata a Lipa: immaginate le temperature che scendono fino a -10°C e questi migranti che cercano speranza in Europa ma che si trovano al freddo dentro le loro tende e provano a resistere. Ad aggravare la situazione sono anche le numerose violenze delle forze croate di confine su coloro che decidono di affrontare “the Game”.

Cos’è “The Game”?

Non è il libro di Alessandro Baricco e nemmeno un gioco ma bensì il disperato tentativo da parte dei migranti di attraversare il confine e raggiungere l’Europa. E dove si svolge? In mezzo ai boschi, in mezzo la neve dove spesso in ciabatte e con pochi vestiti addosso si sogna l’Europa, si spera di potercela fare e di riuscire a sopravvivere. Tutto ciò non basta perché qui intervengono gli aguzzini di confine: la polizia croata.

Nel momento in cui i migranti vengono presi cadono in preda a sevizie, violenze e anche al destino più spietato: molti hanno raccontato che gli sono stati tolti persino quei quattro stracci che avevano addosso, quelle ciabatte e sono stati abbandonati al freddo. Chi riesce a sopravvivere a tutto questo e varcare il confine italiano, arrivato a Trieste, viene rimandato indietro e condannato al suo destino con il benestare della nostra indifferenza.

E’ davvero paradossale che tutto questo avvenga sotto gli occhi dell’Europa e se ci pensate, è ancora più paradossale la speranza di questi poveri sognatori che continuano a non arrendersi. A pochi passi dal campo per esempio, c’è un fiume dove molti nonostante le temperature glaciali si lavano a torso nudo e sapete perché? Per conservare la loro dignità che troppe volte hanno visto calpestata.

Quella stessa dignità che cercano di restituire i tanti volontari che sono in prima linea per cercare di far vedere il lato buono della nostra Italia: non l’Italia che respinge ma l’Italia terra di migranti ed emigranti che accoglie, conforta. Tra questi i volontari della Ong Protection4kids, fondata dalla mia amica Annachiara Sarto, che tra il 12 e il 14 febbraio si recheranno in Bosnia per portare qualche aiuto e dare il loro preziosissimo contributo e su Gofundme hanno avviato una raccolta fondi. Se l’umanità si è fermata a Lipa è anche vero che giorno dopo giorno in tanti cercano di rimediare con ogni loro azione.

Paolo Di Falco

18 anni, di Siracusa. Ho creato La Politica Del Popolo, un sito di news gestito da giovani.

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