A chi è sconsigliato il vaccino AstraZeneca?

E. C.

11/06/2021

11/06/2021 - 20:49

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È l’Ema a sconsigliarne l’utilizzo (solo) per alcune categorie di persone, ma quali? Vediamo nel dettaglio a chi è sconsigliato il vaccino con AstraZeneca e perché.

A chi è sconsigliato il vaccino AstraZeneca?

L’Agenzia europea per i medicinali (l’Ema) ha sconsigliato l’utilizzo del vaccino AstraZeneca. Questo suggerimento non riguarda, però, l’intera popolazione italiana, ma vale solo per alcune e specifiche categorie di persone.

L’Italia, comunque, come ha annunciato il ministro Speranza, ha posto delle recenti regole di limitazione riguardanti l’utilizzo di questo vaccino e solamente alcuni italiani potranno, nel prossimo futuro, continuare ad usufruirne.

Vediamo nel dettaglio a chi è sconsigliato il vaccino con AstraZeneca e soprattutto perché l’Ema dissuade da questa scelta vaccinale (solo) per alcune categorie di persone.

Le limitazioni italiane per il vaccino AstraZeneca

Il ministro Speranza ha annunciato che l’Italia ha imposto un limite all’utilizzo del vaccino AstraZeneca. Infatti, da ora in poi, solamente a quelle persone che hanno un’età pari o superiore ai 60 anni potranno utilizzare questo vaccino.

La limitazione consentirà alla fascia di popolazione che si colloca al di sotto del limite d’età prefissato per AstraZeneca, di ricevere soltanto vaccini mRna, il che implica il concretizzarsi di due possibilità: Moderna o Pfizer, anche per quanto riguarda la somministrazione della seconda dose.

Ciò significa che il fatto che l’Ema abbia sconsigliato AstraZeneca per alcune categorie di persone, in Italia riguarda gli over 60 e, comunque, nemmeno tutti. Infatti, la dichiarazione dell’Ema si rivolge soltanto alcune categorie di over 60, ma quali?

Perché AstraZeneca è sconsigliato dall’Ema (ad alcune categorie)

Il consiglio dell’Ema è giunto perché l’Agenzia europea per i medicinali ha revisionato in modo approfondito i casi di sindrome da aumentata permeabilità capillare per coloro che avevano ricevuto Vaxzevria (che sarebbe l’ex AstraZeneca).

Il motivo riguarda le trombosi, anche se i casi sono stati molto pochi (1 ogni 100.000 somministrazioni). Tuttavia, la maggioranza si è verificata entro 4 giorni dal ricevimento della vaccinazione e, tra le persone colpite, quasi tutte presentavano già una storia clinica pregressa riguardante proprio questa patologia.

La sindrome da aumentata permeabilità capillare è una patologia molto rara, ma altrettanto grave e causa la perdita di liquidi dai capillari, che sono piccoli vasi sanguigni, provocando come conseguenza gonfiore agli arti, pressione sanguigna bassa, densità del sangue più elevata del normale e livelli ematici di albumina bassi.

A chi è sconsigliato AstraZeneca: le categorie

Il Comitato per la sicurezza dell’Ema ha recentemente decretato, comunque, che le persone che hanno precedentemente sofferto di sindrome da aumentata permeabilità capillare non devono ricevere la dose AstraZeneca. Si tratta, perciò, solo di alcune categorie (molto limitate) di persone e non dell’intera popolazione italiana.

Tuttavia, le persone che hanno ricevuto AstraZeneca come dose sono invitate a cercare assistenza medica se presentano, durante i giorni immediatamente successivi alla vaccinazione) determinati sintomi riconducibili a quelli riportati dal Comitato per la sicurezza.

I sintomi in questione sono diversi e vanno dal rapido gonfiore alle braccia o le gambe, ad un improvviso e inaspettato aumento di peso. Questi sintomi vengono spesso riscontrati insieme alla sensazione di forte svenimento causato dalla pressione del sangue bassa.

Come si comporterà l’Italia con i (pochi) casi di trombosi di AstraZeneca

Il vaccino AstraZeneca rimane raccomandato per tutti gli over 60 che non presentano la patologia indicata dall’Ema. Per quanto riguarda, invece, le altre categorie di persone (e in particolare i giovani) che hanno fatto la prima dose con questo vaccino, si è aperto un dubbio sulla questione della seconda dose.

Vari scienziati si sono detti d’accordo sul consentire la seconda dose di AstraZeneca a chi ha già ricevuto la prima, dato che tale vaccino è stato pensato proprio sulla base della doppia dose - come ricorda Walter Ricciardi.

Anche Pregliasco e Andreoni ritengono che i casi di trombosi si sono verificati per la prevalenza dopo aver inoculato la prima dose e che, quindi, in caso di seconda dose, il rischio rimarrebbe davvero molto basso. Nonostante questo, l’Italia ha detto stop ad AstraZeneca per gli under 60.

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