3.500 missili nucleari sono pronti per il lancio: la guerra può distruggere l’Europa

Alessandro Cipolla

11/05/2022

11/05/2022 - 08:34

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Russia, Stati Uniti, Regno Unito e Francia in totale hanno oltre 3.500 missili nucleari pronti a essere utilizzati: anche se in questa guerra dovessero essere utilizzate armi tattiche, per l’Europa sarebbe una catastrofe.

3.500 missili nucleari sono pronti per il lancio: la guerra può distruggere l’Europa

In questo momento tra Nato e Russia ci sarebbero oltre 3.500 missili nucleari pronti a essere utilizzati, il tutto mentre le trattative diplomatiche per porre fine alla guerra in Ucraina da settimane sono ferme nonostante le timide aperture, subito stoppate dal segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg, fatte da Volodymyr Zelensky in merito alla Crimea.

Nel dettaglio la Russia avrebbe pronti al lancio 1.588 missili, gli Stati Uniti 1.644, la Francia 300 e il Regno Unito 120. Nei magazzini di questi Paesi poi ce ne sarebbero altri 10.000 al momento però non attivi.

Tra attive e non attive, la Russia avrebbe a disposizione fino a 2.000 armi nucleari tattiche contro le 230 degli Stati Uniti. Si tratta di ordigni che hanno un basso potere distruttivo progettati appositamente per essere utilizzati in guerra.

Alla luce di questo fa paura l’allarme lanciato dall’intelligence americana, che ha parlato di una possibile guerra nucleare e di un conflitto in Ucraina che potrebbe essere lungo ed estenuante.

Incubo guerra nucleare per l’Europa

Da quando lo scorso 24 febbraio la Russia ha dato il via alla sua operazione speciale in Ucraina, lo spauracchio di una guerra nucleare è stato il classico convitato di pietra di ogni analisi sull’evoluzione di questo conflitto.

Se inizialmente si pensava a una possibile blitzkrieg, una guerra lampo con le truppe russe rapidamente e facilmente vittoriose al cospetto di quelle di Kiev, adesso appare chiaro che lo scontro militare in atto in Ucraina potrebbe andare avanti ancora a lungo.

Del resto gli Stati Uniti nelle ultime settimane hanno cambiato il loro obiettivo in questa guerra: non più sostenere la resistenza dell’esercito ucraino ma arrivare a una sconfitta sul campo per la Russia.

Una posizione questa che poi è stata fatta propria anche dalla Nato, con l’Alleanza atlantica che ha chiesto agli Stati membri un salto di qualità nella fornitura di aiuti militari all’Ucraina con anche l’Italia che così si appresta a inviare a Kiev artiglieria pesante.

Di fronte allo scenario di una guerra lunga dove le forze ucraine, grazie alle armi occidentali, potrebbero impantanare le truppe russe, la domanda è sempre la stessa: siamo sicuri che Vladimir Putin, per evitare una sconfitta, non sia pronto a utilizzare uno dei 1.588 missili nucleari pronti all’uso.

Di recente la propaganda russa molto ha insistito sulla potenza nucleare di Mosca, con il Cremlino che in una nota ha fatto sapere di aver portato a termine delle esercitazioni militari nel conclave baltico di Kaliningrad dove è stato simulato un attacco con armi nucleari.

Anche un ricorso alle armi tattiche nucleari, che possono essere utilizzate anche dalle truppe di terra e non necessariamente tramite un vettore, avrebbe delle conseguenze devastanti per l’Europa, soprattutto se poi diventasse la miccia per una vera e propria guerra nucleare vista la dotazione anche da parte della Nato.

Non è un caso che mentre Oltreoceano sono abbastanza sordi a ogni richiesta di ripresa delle trattative diplomatiche, Francia e Germania molto si stanno attivando negli ultimi giorni per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina.

Un concetto questo che dovrebbe essere stato ripreso anche da Mario Draghi nel corso del faccia a faccia con Joe Biden alla Casa Bianca, anche se al momento la pace in Ucraina nonostante lo sfoggio delle buone intenzioni sembrerebbe essere un autentico miraggio.

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