Inflazione al 12%, nuovo boom sopra ogni attesa: salasso da 3mila euro e aumenti al supermercato fino al 25%, ecco per quali prodotti

Giacomo Andreoli

28 Ottobre 2022 - 15:49

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Secondo le stime preliminari dell’Istat l’inflazione a ottobre balza a quasi il 12% su base annua, con rincari pesantissimi tra i beni alimentari. La Bce rivede al rialzo le previsioni sui prezzi.

Inflazione al 12%, nuovo boom sopra ogni attesa: salasso da 3mila euro e aumenti al supermercato fino al 25%, ecco per quali prodotti

Ancora una volta è record di inflazione in Europa, stavolta al di sopra di ogni attesa. Secondo le stime preliminari dell’Istat, a ottobre l’inflazione è schizzata all’11,9% su base annua, in rialzo del 3,5% rispetto a settembre (quando era sotto le due cifre). L’Istituto nazionale di statistica fa notare che bisogna risalire al marzo 1984 per trovare un livello dei prezzi così alto.

L’accelerazione è trainata di nuovo dai beni energetici, che sono più cari del 73,2% rispetto a un anno fa. Pesano, anche se in misura minore, i prezzi dei prodotti alimentari, in rialzo del 13,1% su settembre 2021. In ogni caso per il cosiddetto “carrello della spesa” è ancora una volta un record, con aumenti che non si fermano e previsioni che si fanno sempre più nere. Vediamo in particolare quali prodotti costano e costeranno di più.

Il record per il carrello della spesa

Secondo i calcoli dell’Istat i prezzi per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona, passano a un aumento del 10,9% su base annua a settembre al 12,7% di oggi. Rispetto ai valori di un anno fa, il prezzo dei beni lavorati è del 13,4% più alto, mentre quello dei non lavorati è maggiore del 12,9%. Per vedere aumenti così ingenti bisogna risalire a giugno 1983, quando la variazione in alto era del 13%.

In tutto ciò le previsioni della Banca centrale europea non sono affatto rosee. Le attese d’inflazione per l’area euro sono state riviste “ulteriormente al rialzo per tutto l’orizzonte 2022-2024”, con l’andamento generale dei prezzi per il prossimo anno rivisto da un aumento del 3,6% a uno del 5,8%. Il fenomeno è previsto poi in calo nel 2024 (con inflazione al 2,4%) e di poco sopra al 2% negli anni a venire. Le revisioni al rialzo, secondo la Banca, riflettono principalmente “una combinazione di maggiori prezzi energetici e alimentari”, che può portare presto alla recessione in Europa.

Quali sono i beni più colpiti

Gli aumenti dei beni alimentari vanno dal 6,5% in più per la frutta al 25,1% per le verdure. Secondo Massimiliano Dona dell’Unione Nazionale Consumatori, per cibo e bevande una famiglia italiana media pagherà circa 761 euro in più su base annua. “Una batosta - aggiunge il presidente - che sale a 1038 euro per una coppia con 2 figli, 937 per una coppia con 1 figlio. Nel caso delle coppie con 3 figli, poi, si ha una mazzata record di 1240 euro nei dodici mesi”.

Considerando l’intera inflazione, poi, per Dona l’aumento del costo della vita costa per una famiglia media costerà quest’anno 3324 euro, di cui 2016 per abitazione, elettricità e combustibili e 789 per il solo carrello della spesa. Il salasso per una famiglia con un figlio sarà 3770 euro, con due 4mila, con tre 4561 euro.

Inflazione, l’effetto del nuovo boom sulle imprese

Secondo Coldiretti, poi, è crisi profonda anche nei campi, dove “bisogna vendere 4 chili di mele per comprare un caffè”. Con l’inflazione record, infatti, denuncia l’associazione, “cresce la forbice dei prezzi tra produzione al consumo con aumenti da 3 o 5 volte dal campo alla tavola: gli italiani sono costretti a tagliare gli acquisti, mentre le aziende agricole non riescono neanche a coprire i costi”. In questa situazione i volumi acquistati di frutta e verdura quest’anno sono calati del 9% rispetto al 2021, ai minimi da inizio secolo.

In questo quadro, secondo Confesercenti, “genera qualche preoccupazione la decisione di ieri della Bce di incrementare, in un solo colpo, dello 0,75% i tassi di interesse, portandoli al 2%. Dubitiamo sia lo strumento più efficace in questo momento, soprattutto con questi ritmi di aumento, visto che la domanda è già compressa e l’incremento dei prezzi è dovuto principalmente al lato dell’offerta”.

Secondo i calcoli dell’associazione molte imprese potrebbero trovarsi a pagare fino a 9 miliardi di euro in più nei prossimi dodici mesi sui prestiti esistenti. Quindi, conclude Confesercenti, il governo Meloni dovrebbe “accelerare sui tempi e prorogare subito, e rinforzare ampiamente e con determinazione, i provvedimenti a sostegno di famiglie e imprese”. Concordano i sindacati. Secondo il numero uno della Cisl, Luigi Sbarra, l’esecutivo deve intervenire “per fermare la corsa dei prezzi di energia e beni alimentari e serve un grande accordo per una nuova politica dei redditi che salvaguardi salari e pensioni dall’impennata inflattiva”.

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