Meloni presenta la manovra: cosa ha detto durante la conferenza stampa. VIDEO

Alessandro Cipolla

22/11/2022

22/11/2022 - 11:15

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Giorgia Meloni durante una conferenza stampa ha presentato la legge di Bilancio 2023: il video e cosa ha detto i merito alle tante novità inserite nella manovra.

Meloni presenta la manovra: cosa ha detto durante la conferenza stampa. VIDEO

Conferenza stampa Giorgia Meloni, la diretta video a partire dalle ore 10:00 del punto stampa dove la presidente del Consiglio andrà a illustrare le novità della legge di Bilancio 2023 licenziata in piena notte dal Consiglio dei ministri.

Una manovra coraggiosa e coerente - ha commentato Meloni durante la conferenza stampa - ricalca una visione politica, non un lavoro ragionieristico ma quando mancano le risorse non si pensa al consenso”.

Per la presidente del Consiglio “in un mese aperto un varco su tutte le misure che dovevano caratterizzare la visione di questo governo, ringrazio tutto il Consiglio dei ministri perché non ho visto egoismi”. Poi ancora “alla base delle norma che conta complessivamente 35 miliardi di euro ci sono due grandi priorità: la crescita, cioè mettere in sicurezza il tessuto produttivo e, dall’altra parte la giustizia sociale a dire l’attenzione alle famiglie e ai redditi più bassi”.

Il provvedimento che sta facendo più discutere che è quello in merito al reddito di cittadinanza, visto che la misura sarà cancellata a partire dal primo gennaio 2024, una decisione questa rivendicata dalla presiedente Meloni.

Per quanto riguarda la flat tax nella legge di Bilancio ci sono “tre tasse piatte tra cui quella sui redditi incrementali alle partite Iva che hanno una tassa piatta del 15% sul maggiore utile conseguito rispetto al triennio precedente con soglia massima 40 mila euro; poi l’aumento della flat tax a 85mila euro e l’introduzione della tassa piatta al 5% sui premi di produttività fino a 3mila euro contro il 10% previsto attualmente e fa il paio con estensione fringe benefit”.

I provvedimenti per la famiglia e natalità valgono un miliardo e mezzo di euro, una scelta che non ha molti precedenti - ha aggiunto Meloni -. L’assegno unico viene aumentato del 50% a tutti per il primo anno di vita del bambino, del 50% per tre anni per le famiglie numerose. L’Iva su tutti i prodotti della prima infanzia sarà al 5% e anche per quello che riguarda i dispositivi igienici femminili non compostabili, vengono confermate le misure per acquisto della prima casa sulle giovani coppie”.

Per il caro-bollette c’è la conferma delle misure già previste dal governo Draghi, mentre sulle pensioni rivaluteremo le minime al 120% ma con un meccanismo di aumento fino a 2.000 euro ma poi mano a mano l’aumento diminuisce fino alle pensioni oltre 10 volte la minima, cioè sopra i 5mila per le quali l’indicizzazione la finiamo al 35%”.

Ci sarà poi anche un innalzamento fino a 600 euro degli assegni minimi oltre all’introduzione di Quota 103, mentre saranno prorogati Opzione Donna e Ape Sociale.

Le legge di Bilancio del governo Meloni

La legge di Bilancio 2023 è il primo grande banco di prova per il neonato governo Meloni; vista l’approvazione in tarda notte, la presidente del Consiglio ha preferito rimandare alla mattinata di oggi la classica conferenza stampa che sarà trasmessa anche in diretta video.

Non è stato facile trovare un accordo all’interno della maggioranza, viste le tante promesse fatte dal centrodestra in sede di campagna elettorale e i pochi soldi a disposizione nella manovra.

In totale infatti sarà una legge di Bilancio da 32 miliardi, ma 21 miliardi serviranno solo per prorogare le misure contro il caro-bollette; anzi, rispetto a oggi, sarà quasi dimezzato lo sconto relativo ai carburanti.

Sul reddito di cittadinanza invece sembrerebbe aver prevalso la linea dura chiesta da Giorgia Meloni, con la misura che potrebbe essere cancellata tout court a partire dal primo gennaio 2024: il Movimento 5 Stelle già promette battaglia a riguardo, con la legge di Bilancio che ora inizierà il suo iter parlamentare dove potrà essere modificata prima della sua approvazione definitiva.

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