Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL): finalità, archivio e gerarchia delle fonti

Simone Micocci

10/10/2017

23/11/2022 - 11:54

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Il CCNL è un contratto nazionale tra le organizzazioni sindacali e le associazioni dei datori del lavoro. Ecco qual è la loro funzione e la posizione rispetto alle altre fonti del diritto del lavoro.

Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL): finalità, archivio e gerarchia delle fonti

Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) nel diritto del lavoro italiano è quel contratto che viene stipulato a livello nazionale tra le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le associazioni rappresentanti i datori di lavoro, le quali predeterminano in maniera congiunta la disciplina dei rapporti individuali di lavoro e parte dei rapporti reciproci.

Questo vale per il settore privato; nel settore della Pubblica Amministrazione, infatti, il CCNL viene sottoscritto in accordo dalle rappresentanze sindacali degli impiegati pubblici e l’ARAN - Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni - ossia l’ente che nella fase di contrattazione collettiva rappresenta la Pubblica Amministrazione.

In questi giorni si parla molto dei CCNL relativi ai diversi comparti della Pubblica Amministrazione; questi infatti non vengono rinnovati dal lontano 2010, nonostante la Corte Costituzionale si sia più volte espressa in favore dei dipendenti pubblici.

L’attuale Governo, però, ha posto il rinnovo del contratto degli statali in cima alle priorità tant’è che l’Aran ha iniziato la fase di contrattazione con le varie rappresentanze dei lavoratori.

Per essere informati sull’andamento delle trattative per il rinnovo del contratto nel pubblico impiego potete consultare la nostra pagina dedicata.

Nel settore privato, invece, i contratti collettivi vengono rinnovati con maggior frequenza, come vedremo di seguito nel dettaglio. Ma a cosa serve il CCNL e quali sono i suoi contenuti? Ecco un approfondimento sui contratti collettivi nazionali con tutte le informazioni sulle finalità, su come consultare l’archivio e sulla gerarchia con le altre fonti.

Finalità del CCNL

Come anticipato lo scopo del CCNL è di predeterminare in maniera congiunta la disciplina del rapporto di lavoro, stabilendo anticipatamente i dettagli dell’aspetto economico e normativo.

La finalità essenziale del contratto collettivo quindi è quella di essere uno strumento al quale tutti i datori di lavoro del settore di riferimento devono attenersi ogni volta che assumono un nuovo dipendente.

Nel dettaglio, nel CCNL vengono prestabiliti aspetti economici come la retribuzione - compresa quella accessoria - e i trattamenti pensionistici, ma anche normativi come l’orario di lavoro, le mansioni e il calcolo delle ferie.

Inoltre, un altro obiettivo del CCNL è di disciplinare le relazioni industriali, ovvero i rapporti tra i soggetti collettivi.

Come consultare l’archivio dei CCNL

Attraverso il sito ufficiale del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), si può accedere al database in cui è contenuto l’archivio elettronico di tutti i CCNL (anche quelli passati) che si possono scaricare in formato .rtf, divisi per “settore lavorativo” e “categoria”.

La gerarchia con le altre fonti del diritto

In Italia il rapporto lavorativo è disciplinato da diversi tipi di fonte, come la legge, i contratti individuali e - appunto - i contratti collettivi. Ci si interroga quindi su qual è la gerarchia delle fonti e in quale posizione si colloca il CCNL di riferimento.

In questo caso il CCNL si trova in una posizione gerarchicamente inferiore rispetto alla legge, ma superiore al contratto individuale. Ciò significa che il CCNL può derogare alla legge solamente nel caso in cui arrechi un vantaggio al lavoratore, così come nel caso del contratto individuale rispetto al CCNL. Si parla infatti di derogabilità in melius .

Tuttavia è bene precisare che il CCNL - vista la sua posizione nella gerarchia delle fonti - non ha mai un’efficacia abrogativa nei confronti della legge ordinaria.

Quando invece tra le fonti del diritto del lavoro non c’è una gerarchia - come accade ad esempio per i diversi contratti collettivi - si prende in considerazione quello sottoscritto successivamente.

Ultimi CCNL rinnovati

Mentre per il rinnovo del contratto del pubblico impiego i dipendenti statali aspettano - invano - da oltre sette anni, ci sono CCNL del settore privato che sono stati aggiornati recentemente.

Tra i più recenti (e rilevanti) ci sono:

  • CCNL metalmeccanici: rinnovato il 19 luglio del 2017 con novità per quanto riguarda l’apprendistato, le RSU e l’elezione dei rappresentanti dei dipendenti per la sicurezza sul lavoro;
  • CCNL Ortofrutticoli: rinnovato il 27 giugno del 2017 ha comportato un incremento salariale, - - per il triennio 2017/2019 - pari a € 65,00 (VI livello);
  • CCNL Federterziario: il 31 maggio 2017 è stato rinnovato il contratto collettivo per insegnanti, personale ATA e dirigenti scolastici impiegati nelle scuole non statali (aderenti al Federterziario);
  • CCNL Turismo: il 30 novembre del 2016 è stato sottoscritto l’accordo per il rinnovo del contratto per il personale impiegato nelle aziende turistiche. Con questo sono stati introdotti dei nuovi minimi retributivi.

Infine, il 18 maggio scorso è stata sottoscritta una prima ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto di orafi-argentieri e gioiellieri. Nel mese di ottobre questi riceveranno un bonus una tantum pari ad 80 euro, più saranno introdotte delle nuove misure di welfare e di assistenza sanitaria integrativa.

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