Costruisce una villa da 20 milioni su un grattacielo ma non può viverci, ecco perché

Luna Luciano

30 Marzo 2024 - 12:55

Una villa costruita su un grattacielo. È questo l’ultimo lussuoso progetto del magnate indiano Vijay Mallya. Ma il miliardario ancora non può andare a viverci: ecco perché.

Costruisce una villa da 20 milioni su un grattacielo ma non può viverci, ecco perché

Costruire una villa lussuosa dal costo di ben 20 milioni di dollari in cima a un grattacielo e non poterci andare a vivere. È questa la storia dell’eccentrico miliardario indiano Vijay Mallya.

Il magnate del settore delle bevande alcoliche nel 2016 ha avviato il suo progetto “villa nel cielo”. Un progetto ambizioso che voleva costruire nella città di Bangalore in vetta a un grattacielo di 33 piani la sua nuova dimora, con tanto di piscina e giardini.

Ma ora che la villa è pronta per accogliere il suo ricchissimo proprietario e le chiavi possono essergli consegnate, Mallya, tra i miliardari più ricchi del Paese, non vi ha ancora messo piede e, allo stato attuale, non può andare a viverci. Ma perché?

Seguiamo la vicenda dell’uomo che ha provato a comprare tutto, anche una casa vicino al cielo, ma che deve ancora fare i conti con la giustizia. Ecco perché Mallya non può entrare nella sua villa.

Miliardario costruisce una “villa nel cielo”: ecco dove e com’è fatta

In India, con l’esattezza nella città di Banglore, uno tra i miliardari più ricchi dello Stato ha deciso di costruire la sua personale dimore “sul monte Olimpo”.

Ben 8 anni fa, nel 2016, Vijay Mallya ha finanziato un progetto per costruire la sua villa su di un grattacielo di 33 piani in città: un’abitazione unica nel suo genere e non solo perché è stata costruita a ben 120 metri dal suolo, ma anche come è stata costruita e arredata.

Infatti, Mallya non ha badato a spese volendo una villa da circa 4.000 metri quadrati su due piani, arricchita per di più da:

  • un eliporto;
  • maestosi giardini;
  • una piscina a sfioro;
  • una terrazza panoramica.

Un’impresa ingegneristica e opera di design che è costata ben 20 milioni di dollari al magnate indiano. Come raccontato ai media da Irfan Razac, presidente della Prestige Estates Projects, una delle società coinvolte nel progetto: “È stata una sfida costruire la villa su un’enorme trave a sbalzo a quell’altezza, ma è stato fatto tutto in sicurezza, così come era stato concepito in origine”.

La villa in sé è uno dei molteplici simboli del lusso sfrenato e dell’iniqua spartizione della ricchezza sulla terra, basti pensare che proprio l’India è tra i paesi con il più alto numero di persone che vivono sotto la soglia di povertà. E ora che il proprietario della villa non può andarci a vivere per ragioni legali, la sua costruzione potrebbe presto diventare il simbolo dello spreco del denaro.

Ecco perché Mallya non può vivere nella sua villa sul grattacielo

La vicenda di Mallya potrebbe essere inserita perfettamente nei racconti Le mille e una notte, in quanto storia di un uomo che ha provato a comprare tutto con la sua ricchezza, anche un pezzo di cielo, ma che rischia di vedere il suo sogno sfumare in quanto la ricchezza non può acquistare la libertà.

Il sogno di vivere nella villa a “ad un passo dal cielo” potrebbe infatti restare tale a causa dei problemi che Mallya ha con la legge indiana. Proprio mentre avviava il suo ambizioso progetto, Mallya ha dovuto lasciare l’India, rifugiandosi nel Regno Unito a seguito di un’accusa di frode per un miliardo di dollari.

E se al momento della sua partenza, della villa esisteva appena un progetto e delle fondamenta, e Mallya sperava di poter risolvere i suoi problemi legali prima che la villa fosse conclusa, così non è stato.

Anzi è giunta dall’India la richiesta di estradizione, creando non poche tensioni diplomatiche con la Gran Bretagna: numerosi sono stati gli incontri tra i due Paesi per discutere del caso. Nel caso in cui Mallya rientrasse in India, le porte che si spalancherebbero non sarebbero quelle della sua villa tra le nuvole, bensì quelle del carcere. Ad attenderlo sarebbero quindi anni lontani dal lusso sfrenato a cui il magnate è sempre stato abituato.

Una storia che in sé avrebbe anche il su risvolto morale: i soldi possono comprare tutto, possono rappresentare uno status symbol, ma di fronte alla legge siamo tutti uguali, soprattutto se il sistema non si lascia corrompere dal luccichio dell’oro.

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